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Visualizzazione dei post da 2019

La leadership educativa del dirigente

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Il dirigente come leader educativo e la ricerca della comunità Ritrovare la mission originaria: alcune riflessioni e proposte di Marco Orsi   Il dirigente scolastico dovrebbe esercitare fondamentalmente una leadership educativa , cosa che attualmente è ostacolata da vari problemi di struttura e di cultura.   La piattezza organizzativa Non esiste nell’istituto scolastico italiano una struttura di responsabilità stabile.   Come si sa manca il middle – management, unico caso nel mondo.   Difatti le scuole sono chiamate plessi , quasi fossero un’appendice burocratica dell’istituto.   In un ufficio postale abbiamo il direttore, come un direttore c’è in un supermercato.   In una stazione di polizia esiste un commissario ed è il vice commissario che diventa poi commissario, non un semplice agente.   Nella scuola - plesso italiano non è così. Non ci sono responsabili stabili, di carriera, e chiunque può diventare dirigente scolastico assumendo una posizione di grande c

I voti e la dispersione

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Dire bravo non serve e  la dispersione scolastica I dati sulla povertà educativa in Italia sono preoccupanti.  Nell' Atlante dell'infanzia a rischio di Save the Children presentato il 21 ottobre ci sono cifre che ci fanno preoccupare.  Dal 2009 al 2016 la spesa per istruzione, ricerca, università è passata dal 4,6 % al 3,6% del Prodotto Interno Lordo.  In Europa invece ci si attesta la 5%. Anche la povertà assoluta è in aumento: dal 3,7% al 12,5%.  Preoccupa anche il fatto che 1 giovane su 7 abbandona gli studi precocemente.  Abbiamo in tasso di disperazione scolastica a livello nazionale del 14,5%.  E' troppo per un paese come l'Italia. Ma non contano solo le risorse economiche.  La quantità è importante se però è collegata all'innalzamento della qualità della didattica, ad un differente modo di fare scuola. Nel libro Dire Bravo non Serve (Mondadori, 2017) mi soffermo sul fatto che troppo si insiste su una formazione legata ai premi e alle punizio

Il bambino è il maestro

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Il bambino è il maestro Maria Montessori ispiratrice anche del movimento Senza Zaino Sono rimasto colpito dalla visione del film diretto da Alexandre Mourot che descrive in modo efficace e coinvolgente la vita di una scuola montessoriana francese di oggi.   Mi ha fatto risalire alle sollecitazioni che ebbi quando, ormai diversi anni fa, visitai con gruppi di insegnanti quelle scuole che si ispirano a alla grande pedagogista italiana.   Il docufilm mostra bambini autonomi alle prese con i vari materiali di sviluppo.   Sono attenti, ben focalizzati sul loro lavoro, attratti da compiti sfidanti.   Travasare l’acqua da un contenitore ad un altro, impilare i cubi in modo da fare una torre, riporre e avvolgere meticolosamente un tappeto usato, suonare campanelle riproducendo il gesto del maestro, lavorare con pedine per imparare le divisioni: tutte azioni compiute nella massima concentrazione.   Un bene, questo della concentrazione, che nelle scuole purtroppo scarseggia

LA SCUOLA DIVENTA COMUNITÀ CON UN LIBRO

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Il dibattito su La Repubblica intorno alle prove INVALSI La scuola diventa comunit à grazie al libro di Marco Orsi dirigente scolastico e ideatore del movimento delle scuole Senza Zaino La lingua e la povertà educativa I recenti risultati nelle prove INVALSI dei nostri studenti non sono stati affatto brillanti, per cui si è aperto un dibattito quest’estate su molti quotidiani circa il futuro della scuola nel nostro Paese. Ho seguito, per parte mia, gli articoli che si sono susseguiti su Repubblica  sviluppando le riflessioni che seguono.    La ricerca scientifica – dice giustamente Carofiglio nel suo intervento – mette in luce lo stretto rapporto esistente tra povertà linguistica e povertà educativa .   Quando l’uso polifonico della lingua è ridotto ai minimi termini, quando il lessico è involuto, quando le forme sintattiche vengono perse, siamo di fronte a contesti dove l’emarginazione, la devianza e f