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Visualizzazione dei post da 2011
lettera didattico – pedagogica n. 2 Novembre 2011 I stituto Comprensivo Lucca 5 – Senza Zaino / A.D.A.M . www.senzazaino.it - www.lucca5.it La comunicazione visuale di Anita Scipioni Gli “oggetti” della comunicazione visuale sono i segnali con cui gli individui e le istituzioni (in questo caso la scuola) si scambiano informazioni su di sé, sulle proprie identità, sui propri vissuti, sui propri obiettivi e sulla propria cultura. Occorre allora riflettere sul rapporto tra lo sguardo e la visione, sulla possibilità di risalire da ciò che esponiamo alla vista a ciò che trasmettiamo, sulle incongruenze che spesso sveliamo attraverso segnali inadeguati e incoerenti fra ciò che vorremmo essere e ciò che finiamo con l’apparire. Appare chiaro che in quest’ottica molto rientra nella comunicazione visuale, ben oltre ciò che in essa tradizionalmente viene riconosciuto: i pannelli, i segnali, gli espositori, le etichet

La scuola competente

L a traccia seguente costituirà il filo conduttore di un intervento alla scuola estiva di formazione della Rosa Bianca (associazione culturale e politica di ispirazione cristiana). Vedi: http://www.rosabianca.org/ Diseguaglianze Indifferenze MercantiLa bella politica addormentata nell’incantesimo globale 24-28 agosto 2011 – Terzolas (TN ) Focalizziamo gli oggetti prima delle idee Noi partiamo degli oggetti che impiega la scuola e che dicono del fatto che l'apprendimento non è efficace, dunque non stimola adeguatamente le competenze. Gli oggetti della scuola non competente sono tanti. Ne faccio un elenco: la campanella, la fotocopiatrice, il banco monoposto, la cattedra, lo zaino. Gli oggetti - e qui ci si potrebbe ricollegare al filone filosofico dell'oggettivismo realista (Ferraris Searle) hanno una loro consistenza che al di là delle buone intenzioni, marcano i comportamenti, i valori, i modi di essere. Il medium è il messaggio diceva McLuhan: l'oggetto

Lettera ai docenti e ai dirigenti

Agosto 2010 Lettera agli insegnanti e ai dirigenti Iniziare con Senza Zaino Care insegnanti e cari insegnanti, care dirigenti e cari dirigenti, L’anno passato abbiamo lavorato in modo particolare sugli inizi. Partire bene è essenziale in tutte le opere umane, ma soprattutto in quell’opera particolarmente importante che è l’educazione. Abbiamo capito che i primi 15 giorni sono decisivi. I messaggi verbali e non verbali e le strutture di comportamento che attiviamo inevitabilmente condizioneranno l’andamento scolastico. Per questo un grande filosofo del ‘900 Hans Jonas raccomandava di “sorvegliare sugli inizi”. Perciò vorrei soffermarmi su 4 aspetti cruciali dell’inizio: il celebrare, il conoscerci e il riconoscerci, l’ impegnarci, il rimanere fedeli. Iniziare. Si può iniziare stancamente con la noia di chi ormai sa che tutto si ripeterà. Si può iniziare, i

I Quark e il problem - solving: l'illuminazione del prof. Maiani

In un articolo di Rovelli su Domenica del Sole 24 ore (del 31.7.2011) si parla del nostro scienziato Maiani, presidente uscente del CNR. Maiani ha scoperto un 4° tipo di quark. I primi tre si chiamano quark up, quark down, quark strange . Il quarto che il nostro fisico ha scoperto con Glashow e Iliopoulos ha il nome di quark charme . Interessante perché Maiani e colleghi hanno proceduto come l'astronomo francese Alexis Bouvard. Questi per deduzione , nel 1821, vale a dire osservando le irregolarità del moto di Urano, capì che doveva esserci un altro pianeta. Effettivamente Nettuno fu osservato nel 1846, confermando i calcoli e le ipotesi fatte da Bouvard. Stessa cosa accadde per Maxwell il quale nel 1864 pubblica calcoli ed equazioni che implicano l'esistenza di onde elettromagnetiche, mai osservate prima. Le onde poi vengono prodotte e rilevate da Hertz nel 1886 e poi successivamente impiegate da Marconi per inventare le comunicazioni via radio, dando il via alla o

Senza Zaino a Oliveto Citra - in dialogo

Care insegnanti e cari insegnanti, il percorso che abbiamo fatto assieme ci è parso molto produttivo. Dopo la formazione di Lucca, sono stati molto stimolanti gli incontri realizzati da voi a Oliveto Citra il 25 e il 26 di febbraio. Nelle vostre scuole abbiamo rilevato: una attenzione agli spazi che si è tradotta nella predisposizione di una struttura dell'aula in aree dove si lavora individualmente, per gruppo e per coppia; lo sviluppo dell'impiego di strumenti didattici per l'insegnamento delle varie discipline; una prima predisposizione di procedure, vale a dire di istruzioni per l'uso per la gestione della classe e della scuola; un comportamento adeguato di ciascuna alunna e ciascun alunno connotato dalla capacità di muoversi negli spazi in modo autonomo, di utilizzare la voce in maniera adeguata, di saper svolgere attività anche da soli senza l'intervento costante del docente; una struttura di rappresentanza degli alunni che li responsabilizza nella gestione

Village College

Copio il seguente scritto tratto dal sito www.infed.org, che mi riprometto di tradurre. In esso si parla dell'esperienza della scuola di Impington ideata da H. Morris in Inghilterra e costruita sui disegni di Gropius. Nel pensiero di Morris si nota come sia fortemente educativa la forma architettonica . Viewing Impington - Henry Morris and the idea of the village college Henry Morris' championship of the village college has been a significant feature of, and inspiration for, discussions about the worth of community schooling. On this page we explore henry morris's vision of the village college (for more see henry morris ) though the design and experience of impington village college Morris took great care with the architecture and design of the village colleges. As Tony Jeffs has argued, he saw the buildings, landscape and public works of art we encounter in our daily round as powerful educators (1999: 59). The design, decoration and equipment of our places of