Una riflessione sul tempo degli scrutini e sul voto
Nel mio istituto ho diramato la seguente circolare:
CIRCOLARE N. 29
Ponte a Moriano, 4 febbraio 2019
A tutti i docenti dell’Istituto Comprensivo Lucca 5
Oggetto: Riflessioni in occasione degli scrutini
Cari docenti,
in questa settimana, un po’
ovunque nelle nostre scuole (plessi), iniziano gli scrutini del primo quadrimestre.
È un tempo importante che dedichiamo ai nostri bambini e ai nostri
ragazzi, un tempo che deve essere attentamente curato e speso. Un
tempo in cui cerchiamo di capire qual è il loro percorso di crescita, come
vanno gli apprendimenti, in che misura stanno maturando come persone. Allora in questo tempo che spendiamo per loro
- consentitemi di dire - è opportuno
prestare attenzione e rispetto
per ciascuno di loro, anche se sappiamo di comportamenti sgraditi, di impegni
manchevoli, di potenzialità che vediamo non valorizzate.
Ma è proprio lì, quando non dimostrano quello che è dovuto, quando
persistono nel disinteresse e nella svogliatezza, è proprio lì che dobbiamo
mostrare, in modo pervicace e tenace, la nostra fiducia. Aspettarsi sempre il meglio e in qualsiasi
situazione - e soprattutto in quelle meno brillanti - è compito precipuo
nostro, il compito di chi fa questo difficile mestiere di affiancare le nuove
generazioni nel loro cammino. Le aspettative
positive - come da tempo ha
dimostrato la ricerca scientifica –, ricordiamocelo, sono decisive nello stimolare
nei bambini e nei ragazzi il miglioramento.
E la valutazione è un punto delicato. Anche qui la ricerca ci dice che
si cresce e si cambia in un contesto
avalutativo. Lo sosteneva anche un
grande psicologo umanista come Carl Rogers. Ma, d’altra parte, la scuola ha l’obbligo di valutare, di certificare. Come uscire però dalla logica del giudizio?
Come rendere la valutazione uno strumento utile tanto per i docenti, quanto per
gli studenti? Credo che la strada sia quella di creare, prima di tutto tra i
docenti e poi tra gli alunni e i genitori, una cultura incentrata sull'appassionamento
allo studio, sull'amore per la ricerca, sull'entusiasmo per l’esplorazione del
mondo, vale a dire una cultura centrata sulla motivazione interiore, al posto
di una cultura fondata su incentivi esterni come il voto, i premi e le
punizioni.
La cultura della motivazione
interiore è pertanto alla base della
spinta verso la crescita e l’assunzione di responsabilità da parte dello
studente. Se però ci concentriamo sui
giudizi, sui voti, sui risultati e sui livelli, la bellezza della conoscenza e
l’educazione delle facoltà umane, rischieranno costantemente di passare in secondo piano. Non solo, ma loro diventeranno più fragili,
in quanto dipendenti da noi, dalla nostra valutazione che costantemente dirà
loro della nostra approvazione o disapprovazione. Allora
ricercheranno il consenso, saranno schiavi dei nostri modelli, si
impegneranno per una perfezione artificiale o, dall'altra parte, verranno meno al
rispetto delle regole, sfidandoci con comportamenti di insofferenza e di
avversione.
Lo avete capito, non è questa mia
un invito a non dare il voto quadrimestrale, ci mancherebbe! È piuttosto un sollecitare l’attenzione al fatto che questo rito degli scrutini vada
gestito con quell'equilibrio che ci aiuti ad andare oltre,
perché una formazione, un insegnamento e una didattica di qualità richiedono di
guardare avanti per dedicarci più intensamente a ciò che in definitiva è davvero
essenziale.
Un grazie per la vostra
attenzione.
Marco Orsi dirigente scolastico
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